Sul tavolo la neutralità di Kiev e il ritiro di Mosca dalle zone occupate
Dopo quasi un mese di guerra si potrebbe trovare un’intesa tra Russia e Ucraina per la conclusione del conflitto. Lo ha rivelato al quotidiano britannico, Financial Times, Mykhailo Podolyak, un consigliere vicino al Presidente ucraino, Zelensky.
I termini dell’intesa potrebbero essere raggiunti tramite la restituzione da parte dei russi dei territori occupati dal 24 febbraio e il riconoscimento dell’annessione alla Russia della Crimea. Le chiavi, però, potrebbero essere l’indipendenza di Donetsk e Luhansk e, soprattutto, la neutralità dell’Ucraina. Sul ruolo di Kiev si giocherebbe la partita decisiva: la rinuncia a entrare nella Nato, già ribadita, in cambio di garanzie sulla sicurezza.
Il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, ha precisato che la neutralità dell’Ucraina potrebbe seguire quelle di Austria e Svezia. Entrambe, infatti, fanno parte da tempo dell’Unione europea ma sono estranee alla Nato. Per Vienna l’impegno a rimanere fuori da ogni tipo di conflitto è una legge fondamentale dello Stato dal 1955; per Stoccolma, invece, la neutralità è “convenzionale”, ossia non permanente. Zelensky pretenderebbe un’intesa che abbia garanzie di sicurezza più rigorose, essendo la Russia la “vicina di casa”. Il presidente ucraino ha evocato l’istituzione dell’U24, un’unione per la pace composta dai Paesi pronti a fermare un conflitto entro 24 ore.