Trattative in alto mare tra i due schieramenti. Il centrosinistra boccia i nomi proposti dagli avversari. Salvini, Meloni e Tajani rispondono
Fumata nera anche per la seconda votazione del presidente della Repubblica. Sarà necessaria almeno un terzo turno, in programma alle 11 di oggi. È l’ultima in cui servirà la maggioranza qualificata dei due terzi del collegio composto da 1.008 grandi elettori, tra parlamentari e referenti regionali. Al secondo scrutinio, rispetto a quello di lunedì, è diminuito il numero delle schede bianche, pari a 527; aumentati i voti dispersi, che sono stati 125. Sono state 38 le schede nulle. Nel corso dell’ultimo scrutinio hanno ottenuto voti Sergio Mattarella e il giurista Paolo Maddalena: 39 preferenze per entrambi.
Intanto il centrodestra ha annunciato la lista di tre candidabili al Quirinale: Marcello Pera, già presidente del Senato, Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, e l’ex magistrato Carlo Nordio. Nomi bocciati dal centrosinistra, che chiede un incontro tra le delegazioni dei due schieramenti. A coronamento di un vertice a Montecitorio tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, i relativi referenti hanno comunicato che sui nomi avanzati dalla coalizione avversaria non potrà esserci una larga condivisione. Questa la posizione di Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. E il segretario dem chiede una sorta di conclave per giungere in tempi celeri a una personalità condivisa. «La proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttiamo via le chiavi, pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione», ha spiegato Letta.
Il centrosinistra, al termine dell’incontro ha annunciato di non voler formulare, per il momento, una controproposta ai nominativi diffusi dal centrodestra. «Oggi abbiamo deciso di non presentare una rosa di nomi – ha dichiarato il presidente dei pentastellati Conte -. In questo modo acceleriamo il dialogo con il centrodestra con l’impegno di trovare nelle prossime ore una soluzione condivisa. L’Italia non ha tempo da perdere. Non è il momento del muro contro muro»
Salvini rivendica il diritto, per il centrodestra, di essere protagonista nella corsa verso il Colle. Intento emerso durante una conferenza stampa alla Camera. Il leader del Carroccio spera dunque che «i nomi vengano accolti con voglia di dialogo, ma è abbastanza arbitrario che qualcuno sia disposto a dialogare dicendo “basta che non mi portiate nomi del centrodestra”». Da Fratelli d’Italia è Giorgia Meloni a stigmatizzare l’atteggiamento del centrosinistra. «Trovo irrispettoso l’atteggiamento di chi dice “qualsiasi proposta farete non verrà presa in considerazione”» ha detto. Per Forza Italia, Antonio Tajani, ha spiegato che «il centrodestra ha a disposizione della Repubblica molte figure che non hanno tessera ma che sono al servizio dello Stato e delle istituzioni e credo sia giusto rivendicare questa capacità e ricchezza di risorse per l’Italia».
Intanto, Lega e Italia Viva premono sull’acceleratore e chiedono al presidente della Camera, Roberto Fico, di predisporre due votazioni al giorno.