Il portavoce del Pentagono John Kirby: “Nessuna missione è stata ancora assegnata, né ordine di dispiegamento è stato dato: uomini pronti in caso di necessità”.
Ottomilacinquecento soldati del contingente americano sono in stato allerta per la crisi Ucraina. La decisione è arrivata in seguito alle consultazioni tra il presidente americano Joe Biden con i leader europei, tra cui Mario Draghi. La risposta del Cremlino è stata tempestiva: il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov ha tuonato: “La Russia non può ignorare l’attività della Nato, il rischio che le forze armate ucraine mettano in scena provocazioni nel Donbass (regione del sud-est ucraino) ora è più alto”. La tensione, dunque, sale da più fronti. È di pochi giorni fa infatti l’annuncio di evacuazione dei diplomatici statunitensi di stanza in Ucraina. Una misura che per il ministro degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko, è stata “prematura ed eccessiva”. L’UE è, al momento, più cauta: l’Alto rappresentante europeo, Joseph Borrel, ha commentato: “Non drammatizziamo la situazione, l’Ue non ritirerà il suo personale diplomatico dall’Ucraina. Blinken ci ha poi spiegato che semplicemente chi voleva lasciare il Paese è stato autorizzato a farlo” e ha aggiunto “se la diplomazia fallisce, siamo ad un punto avanzato nella messa a punto della nostra risposta, che sarà rapida e coordinata, non solo a livello dell’UE ma dal punto di vista internazionale”.