Respinta sfiducia a Santanchè:
“Io sono il vostro male assoluto”

di Daniela Primiceri

La ministra del Turismo non si dimetterà. Animato confronto alla Camera tra maggioranza e opposizione. Giorgia Meloni la grande assente della giornata

È stata respinta con 206 no (contro i 136 sì e un astenuto) la mozione di sfiducia, presentata dal Movimento 5 Stelle e sostenuta da Partito Democratico e Alleanza Verdi Sinistra, contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè.

È andata in scena alla Camera un’accesa discussione che ha visto la Santanchè affrontare l’intera opposizione con toni che hanno richiamato una sorta di corpo a corpo mentre i vari ministri di Lega e Forza Italia erano lì a darle una (sebbene discreta) mano.
“Io sono il vostro male assoluto: sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene”. È stata una delle tante citazioni sfoderate dalla ministra che con questi argomenti ha difeso la sua posizione. Secondo Santanchè la mozione di sfiducia è stata presentata dalle sinistre perché loro vorrebbero “combattere la ricchezza e non la povertà”. Per questa ragione non ha esitato a rivendicare la sua collezione di borse mettendoci in mezzo a una citazione appartenuta al padre: “Mio padre, che era l’ottavo figlio di contadini, mi ha insegnato una cosa, che si ruba solo quello che si nasconde e io non ho nulla da nascondere”.

E non si nasconde né il rinvio a giudizio del Tribunale di Milano per cui Santanchè dovrà rispondere di falso in bilancio nella gestione di Visibilia Editore di cui era stata amministratrice delegata fino al 2022, né l’altra vicenda giudiziaria che la vede accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps. A questo proposito la ministra ha incalzato: “A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e in quell’occasione farò una riflessione per poter anche valutare le mie dimissioni. Ma vi dico una cosa, lo farò da sola; non avrò nessun tipo di pressione, di costrizione o di paventati ricatti”.

In merito ai ricatti si è scagliato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte a cui non è sfuggita la grande assente della giornata di ieri, Giorgia Meloni: “Meloni l’avrebbe dovuta convocare e far dimettere e allora mi chiedo: perché Meloni mette a rischio il prestigio e l’immagine dell’Italia e delle Istituzioni? Perché lei ricatta la presidente del Consiglio? Forse condividete segreti che imbarazzano la premier? Ma se così fosse sarebbe un fatto gravissimo e spiegherebbe anche perché tutti i giorni la premier dice che lei non è ricattabile.”

Anche Elly Schlein è intervenuta in merito: “Come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di fuga da quest’Aula? Dove si è nascosta la presidente del Consiglio? Diceva di non essere ricattabile, me io le chiedo allora cosa le impedisce di ottenere queste dimissioni”.

La ministra ha poi puntato sui suoi progetti per il Turismo e ha elencato tutti quei politici che in passato sono andati a processo (e da lei pesantemente accusati) che sono poi stati assolti: “Mi sono resa conto che nel passato alcune mie parole forse sono state superficiali o affrettate. Scuse tardive? Sì”.

Le scuse non hanno placato l’opposizione specialmente quando la ministra ha abbandonato l’Aula durante l’intervento di Elisabetta Piccolotti di Avs o quando stava consultando il telefono mentre Giuseppe Conte parlava. L’ex premier ha detto: “Mi piacerebbe se la ministra potesse rinviare la sua telefonata, ma vedo che l’educazione non è di questo mondo”.

 

 

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