Alla fine non c’è stato nulla da fare. La Corte Costituzionale ha bocciato i quesiti referendari per l’autonomia differenziata. Secondo i giudici “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari” e dunque è “inammissibile”. Dopo il via libera della Cassazione, quindi, la Corte ha deciso di troncare le speranze delle opposizioni, provocando non pochi sospiri di sollievo in “casa Meloni” e tra le fila della Lega. Primo fra tutti il governatore del Veneto, Luca Zaia, che suona l’avanzata e sprona i suoi a continuare: “Avanti tutta”. Sono stati, invece, approvati altri cinque quesiti referendari, ovvero quelli su: cittadinanza, Job Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti.
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