“Salvare Tik Tok”: lo ha scritto Donald Trump sul suo social Truth dopo l’entrata in vigore della legge del 19 gennaio che vieta in territorio USA l’app cinese seguita da 170 milioni di utenti americani. La promessa del tycoon sulla sospensione del divieto per 90 giorni ha aperto uno spiraglio: Tik Tok ha, infatti, annunciato di essere al lavoro per il ripristino dei servizi in America, bloccati già da sabato sera.
Un anno fa il Congresso americano aveva espresso forti perplessità sull’utilizzo della piattaforma cinese controllata da ByteDance. Il motivo era un possibile uso improprio dei dati degli utenti americani: c’era (ed esiste tutt’ora) il timore che questi dati possano finire nelle mani del governo di Pechino che potrebbe manipolare e controllare a suo favore l’opinione pubblica statunitense.
Tik Tok è la prima piattaforma vietata per legge negli USA. La proposta, come si ricorderà, fu approvata lo scorso aprile con 79 voti favorevoli e 18 contrari. La clausola vincolante perché non entrasse in vigore entro 270 giorni era la vendita del social network ad una società statunitense. Il fatto che non sia avvenuto ha provocato il blocco al 19 gennaio, un giorno prima dell’insediamento di Donald Trump.
A sorpresa è stato proprio l’arrivo di Donald Trump ad aver permesso la riattivazione del servizio. Il tycoon ha abbassato l’asticella ed ha proposto che il social sia controllato per il 50% da azionisti americani. Nell’attesa di una via d’uscita per l’azienda cinese, la sospensione del divieto di Tik Tok, come detto, durerà 90 giorni.