Un altro morto sul lavoro, il terzo dall’inizio dell’anno. Si chiama Petre Zaim, schiacciato nel cantiere del Policlinico di Bari. I sindacati hanno protestato, mentre c’è cordoglio nell’ospedale.
Si è ancora in attesa dell’autopsia di Petre Zaim, l’operaio di origini rumene di 58 anni, morto nel cantiere del Policlinico di Bari, il 14 gennaio, schiacciato da un carico pendente caduto da una gru. Lavorava per un’impresa sub-appaltatrice di Edison. E’ stato il terzo dall’inizio dell’anno, seguito ieri da un altro decesso a Potenza. Al policlinico sono stato esposte le bandiere a mezz’asta e il personale ha espresso tutto il suo cordoglio, mentre ieri i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno manifestato contro un fenomeno che in questo Paese non si riesce proprio ad affrontare. “L’operaio non doveva lavorare sotto il carico in quel momento”, le parole del segretario generale della Fillea Cgil Bari, Ignazio Savino che fa eco ai molti manifestanti che chiedono di individuare il responsabile di questo ennesimo incidente. I dati Inail, pubblicati dal Sole24Ore, parlano chiaro: da gennaio a novembre 2024 i morti sul lavoro sono stati 1.000, con un aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Intanto, ieri, su richiesta dei sindacati è stato osservato un momento di raccoglimento, dalle 13:00 alle 13:20, durante il quale tutte le attività del Policlinico e dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII sono state sospese.