I ribelli islamisti hanno conquistato Damasco. Lo hanno fatto senza alcuno spargimento di sangue. Arrivati al palazzo presidenziale non hanno incontrato alcuna forma di resistenza. Il presidente Assad è fuggito. Si è rifugiato in Russia. “Il despota che teneva da 50 anni il potere ha abbandonato il Paese” questo l’annuncio dato dalla Tv siriana. Quasi come un grido di liberazione, ha portato in strada migliaia di persone che festeggiavano la caduta del regime di Bashar al-Assad e la fine del suo partito. Coloro che hanno preso il suo posto sono miliziani islamisti capeggiati da Abu Mohammad al-Jolani, con un passato in numerose associazioni terroristiche.
I ribelli hanno subito liberato i prigionieri che erano chiusi nel carcere di Sednaya più noto come il mattatoio umano. Qui il regime aveva rinchiuso tutti gli oppositori, senza alcun riguardo per donne e bambini.
Sono state assaltate le banche di Damasco e le immagini hanno mostrato i ladri che ne uscivano con sacchi di denaro.
In questo scenario così instabile, le forze russe hanno disimpegnato le loro forze dal territorio siriano, mentre Israele ha preso il controllo delle postazioni siriane nel Golan, distanti 10-15 km dal confine israeliano. La transizione vede un paese spaccato in fazioni rivali, ci sarà nuovamente la guerra civile?