Iniziano oggi le discussioni del Parlamento sudcoreano per l’approvazione dell’impeachment al presidente Yoon Suk-yeol che nella notte di martedì scorso ha proclamato la legge razziale in diretta nazionale. Il dietrofront sullo schieramento dei militari è stato concordato dall’assemblea dopo sei ore, mentre già a Seul le piazze si animavano. Il voto è atteso tra domani e sabato: per confermare lo stato di accusa del Capo dello Stato occorrono almeno 200 voti su 300. Il partito del Presidente ne conta 108 in Parlamento, dunque per scampare l’impeachment gli basterebbe il pieno appoggio dei suoi. Non sembra questa, tuttavia, un’ipotesi verosimile considerando che il leader del suo partito, Han Dong Hoon, ha chiesto ieri a Yoon di fare un passo indietro. Nel frattempo lo sfaldamento del Governo è in atto: a dare il via è stato il capo dello staff, Chung Jin Seok, seguito dal Ministro della Difesa, Kim Yong-hyun che ha presentato le sue dimissioni assumendosi la “piena responsabilità di quanto accaduto”.
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