Con 331 voti favorevoli, l’Assemblée Nationale ha dato il benservito a Michel Barnier alle 20.20 di ieri sera. La Francia è di nuovo senza un governo e, quindi, anche senza una legge di Bilancio 2025.
È stata decisiva l’alleanza tra le sinistre del Nuovo Fronte Popolare (Nfp) con il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen: i voti hanno, infatti, lungamente superato il quorum di 289. La mozione era stata presentata lunedì dopo che Barnier aveva fatto approvare, mediante l’articolo 49.3 della Costituzione che consente di aggirare il voto dei deputati, il capitolo della Legge di Bilancio 2025 relativo al welfare. L’Nfp e il Rn hanno voluto evitare quelle che sono state definite come “soluzioni punitive” per i francesi con tagli e tasse fino a 60 miliardi di euro.
“È la fine di un governo effimero” ha dichiarato Le Pen. E quello di Barnier è stato infatti il governo meno longevo della storia, una situazione quasi completamente inedita di cui l’analogo lo si può vedere solo nel 1962, quando cadde il governo Pompidou sotto la presidenza di Charles De Gaulle.
Ora tocca al capo dell’Eliseo Emmanuel Macron trovare una soluzione e liberarsi da questo groviglio politico che gli sta costando picchi di impopolarità sempre più elevati. Di fronte ai media non si è scomposto e ha affermato di voler trovare una nuova nomina entro 24 ore mentre questa sera alle 20 parlerà alla popolazione.
Intanto oggi è sciopero nazionale, sostenuto da quasi tutti i sindacati francesi. Si protesta contro l’incertezza politica ed economica: al centro della contestazione i settori di sanità, istruzione e comuni, i più colpiti dalla crisi. Alle 14, a Parigi, si partirà da Bercy per raggiungere Place d’Italie mentre sono previsti altri 160 cortei in tutto il territorio nazionale.