Il decreto Cutro scatena gli animi anche nella maggioranza di Governo. L’emendamento della Lega sulla stretta alla protezione speciale per i rifugiati presentato ieri a Palazzo Madama è passato ma sotto un’altra forma. Il voto sugli ultimi articoli è slittato a questa mattina intorno alle 10.
Un dietrofront sostanziale rispetto alla proposta iniziale. È stato reintrodotto, infatti, il riferimento ai trattati internazionali a cui l’Italia non può sottrarsi. Questo per evitare i probabili vizi di incostituzionalità che avrebbero portato il Presidente della Repubblica a non firmare il decreto. La tensione c’è stata proprio su questo punto. La Lega voleva eliminare ogni riferimento ai trattati internazionali. Un punto che Fratelli d’Italia non ha accolto, visti i richiami del Quirinale dei giorni scorsi sui vincoli che ci legano a livello mondiale. È proprio da Palazzo Chigi che è arrivato il no e la successiva richiesta di riformulazione dell’emendamento, questa volta a firma Gasparri, messo ai voti e passato al Senato, tra le proteste dai palchi dell’opposizione.