La Corea del Nord ha lanciato un altro missile balistico verso il Mar del Giappone. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap citando lo Stato Maggiore dell’esercito sudcoreano. Nello specifico sarebbe stato lanciato un missile a corto raggio (Srbm), partito dall’area di Tongchang-ri, sulla costa occidentale della penisola, alle 11:05 ora locale (le 3:05 in Italia). L’area ospita il principale sito di lancio di razzi a lungo raggio della Corea del Nord. Il missile è poi probabilmente atterrato al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone, come riferito dalla televisione NHK, dopo aver percorso 800 chilometri prima di cadere in mare.
L’aeronautica statunitense e quella sudcoreana hanno risposto con il volo di un bombardiere strategico B-1 e il dispiegamento di aerei militari. Le manovre hanno coinvolto caccia stealth F-35A sudcoreani e aerei F-16 statunitensi e sono state effettuate nei cieli sudcoreani. Tali azioni si inseriscono nell’ambito delle “Freedom Shield”, le più grandi esercitazioni militari congiunte in cinque anni (cominciate il 13 marzo) tra Seul e Washington. Il governo di Pyongyang ha considerato tutte queste manovre come prove per l’invasione e venerdì ha affermato che le recenti esercitazioni erano una pratica per “occupare” la Corea del Nord.
Gli analisti avevano previsto che Pyongyang avrebbe probabilmente usato le esercitazioni di Seul e Washington come scusa per effettuare più lanci missilistici e forse anche un test nucleare. I media statali della Corea del Nord hanno detto che l’esercitazione “drone di attacco nucleare sottomarino”, supervisionata personalmente dal leader Kim Jong Un, è stata organizzata “per allertare il nemico su una vera e propria crisi nucleare“. Intanto, Seul e Washington, “mantengono il loro più alto livello di difesa combinata contro le continue minacce della Corea del Nord alla stabilità regionale”, ha fatto sapere il ministero della Difesa sudcoreano in una nota.