Con l’ultima edizione a firma dello scrittore barese, Nicola La Gioia, dal 18 al 22 maggio prossimi si è aperto subito il totonomi per il successore per l’edizione 2024 del Salone del Libro di Torino. Negli ultimi giorni stava circolando il nome di Paolo Giordano. L’autore dell’ultimo “Tasmania” e della “Solitudine dei numeri primi”, in un primo momento concorde, ha fatto un passo indietro parlando di “ingerenza” politica del centrodestra. Lo scrittore ha così ritirato la sua candidatura a causa del rischio di mancanza di libertà nelle scelte future. “L’idea di polarizzare, in particolare se si parla di cultura, non mi appartiene”, ha detto Giordano.
Non sono mancate le repliche della politica. A partire da quelle arrivate dalla Regione Piemonte che, in un comunicato, ha smentito lo scrittore: “Un bene prezioso da proteggere, lo vogliamo libero e pluralista”, si legge. È fallita, intanto, la procedura per l’individuazione del futuro direttore del Salone, la nomina, infatti, è slittata a giugno. Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, ha attaccato lo scrittore parlando di “totalitarismo di sinistra”. “Hanno tutti i candidati, ma fanno le vittime”, ha continuato lo storico dell’arte, eletto nel Consiglio regionale della Lombardia.
Il Salone internazionale di Torino è un’occasione che riunisce tutta la filiera del libro. Case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori e lettori: 2000 ospiti da ogni parte del mondo per un totale di 1200 eventi.