Il progetto Meloni-Nordio:
«Giustizia più veloce e giusta»

di Cesare Zampa

Incontro a palazzo Chigi sulla riforma divisiva
«Sì alle intercettazioni, ma niente uso distorto»

Una giustizia più veloce e giusta, come promesso in campagna elettorale. È l’impegno che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intende portare avanti con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ieri ha incontrato a Palazzo Chigi. Già all’inaugurazione del nuovo anno giudiziario il Guardasigilli aveva toccato il tema, garantendo una riforma basata sulle osservazioni degli addetti al settore: avvocatura, accademia e magistratura. Un intervento accolto con favore anche dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia.

Intanto Giorgia Meloni cerca di raggiungere un equilibrio tra le forze garantiste e quelle giustizialiste della maggioranza. Il tema più divisivo resta quello delle intercettazioni. Il capo dell’esecutivo assicura che non è in discussione il loro utilizzo per i reati più gravi, come quelli di mafia e terrorismo. L’intento del presidente del Consiglio è quello di disinnescare «l’uso distorto degli ascolti, che ha prodotto fughe di notizie senza rilevanza penale, la gogna mediatica e processi sommari nei confronti di persone che non erano nemmeno indagate».

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