Una nuova legge per bloccare ed espellere i provenienti dalla Bielorussia è stata approvata lo scorso giovedì dal parlamento polacco. Varsavia ha intenzione di rafforzare le barriere di filo spinato alte due metri e mezzo al confine con Minsk. Il governo di Mateusz Morawiecki ha stanziato per la misura 366 milioni di euro.
La decisione segue la lettera di dodici stati europei inviata alla Commissione europea con cui si chiedevano risorse per irrobustire le barriere ai confini esterni dell’Unione. Una proposta bocciata dalla commissaria agli Affari interni Ylva Johansson, che ha chiarito che nessuna barriera ai confini può essere realizzata con fondi europei.
L’Unione Europea ha inoltre puntato l’indice contro il governo autoritario bielorusso di Alexander Lukashenko, con l’accusa di destabilizzare la regione con i migranti. “La strumentalizzazione dei migranti per motivi politici è inaccettabile”. Così il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri.
Va ricordato che Bielorussia e Unione Europea avevano stretto un accordo di riammissione degli immigrati clandestini entrati negli stati membri dell’Ue dal territorio bielorusso. Minsk ha accettato di riprendere non solo gli immigrati clandestini, ma anche i propri cittadini senza titoli per rimanere sul territorio europeo.
Il parlamento bielorusso, con una legge del 7 ottobre scorso, ha però deciso di sospendere l’accordo.