Terremoto devasta il Myanmar:
almeno 1700 morti e 3000 feriti

di Dalila Scagliusi

(Foto: Il Corriere della Sera)

I dati sono stati diffusi dalla giunta militare (al potere dopo il colpo di stato del 2021),  ma si stima che siano dieci volte superiori. L’Oms: necessari 8 milioni di dollari per contenere il disastro umanitario

Ci sarebbero più di 1.700 morti, migliaia di dispersi e oltre 3.000 feriti dopo il terremoto di venerdì scorso in Myanmar: è quanto emerge dall’ultimo bilancio diffuso dalla giunta militare.

La scossa di magnitudo 7.7 è stata avvertita anche a Bangkok, in Thailandia (a circa 1.300 chilometri di distanza dall’epicentro), dove ha causato il crollo di 170 edifici.

I soccorsi – già complessi a causa della vastità dei danni – sono ostacolati dalle scosse di assestamento e dalla ripresa dell’offensiva da parte della giunta militare (al potere dopo il colpo di stato del 2021) contro i ribelli. Di fronte al crescente numero di vittime, il Paese ha annunciato una settimana di lutto nazionale. Si stima, peraltro, che il numero delle vittime sia almeno dieci volte superiore ai dati ufficiali.

Il terremoto ha devastato ampie zone del Myanmar, colpendo duramente la pianura del fiume Irrawaddy e Mandalay, seconda città del Paese con 1,7 milioni di abitanti.

Le agenzie internazionali hanno avvertito che il Paese non dispone dei mezzi necessari per affrontare la catastrofe; secondo l’Onu, infatti, migliaia di feriti hanno urgente bisogno di assistenza, ma scarseggiano medicine e attrezzature sanitarie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), invece, ha lanciato un appello per trovare rapidamente 8 milioni di dollari per cercare di contenere il disastro umanitario.

 

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