Tregua naufragata: raid aerei
su Gaza (quasi mille vittime)

di Concetta Raucci

Secondo Hamas in 48 ore sono 970 le vittime dei bombardamenti israeliani, tra i morti anche 2 operatori ONU. I ministri israeliani hanno dato il via libera al ritorno al governo dell’estremista di destra Ben-Gvir

La tregua, già appesa ad un filo, è naufragata: Israele ha ripreso le operazioni militari a Gaza dopo quasi due mesi. Secondo fonti palestinesi sono oltre 300 le vittime degli attacchi aerei ad ampio raggio, lanciati contro diverse località della Striscia. Il bilancio è però destinato a crescere. Hamas ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di usare il conflitto come “ancora di salvezza” politica di fronte alle pressioni e alle crisi interne. In risposta ai raid israeliani Hamas ha comunicato che “sacrificherà” i 59 ostaggi ancora prigionieri, di cui 22 dovrebbero essere ancora vivi: per tutti gli ostaggi è prevista la condanna a morte.
Nethanyahu ha giustificato gli attacchi aerei a fronte dei ripetuti rifiuti di Hamas di rilasciare tutti i prigionieri, come richiesto anche dai mediatori. In tale scenario Potere Ebraico, il partito di estrema destra dell’ex ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, rientrerà nella maggioranza di governo: lo ha confermato in seguito anche il Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu.

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