Foto: Rai News

Commissione boccia Georgescu
alta tensione e caos in Romania

di Antonio Solazzo

(Foto: Rai News)

Il candidato di estrema destra aveva chiesto la ripetizione delle elezioni presidenziali annullate lo scorso anno dalla Corte costituzionale dopo la sua vittoria al primo turno. Protestano i suoi sostenitori

Calin Georgescu non potrà ripresentarsi alle elezioni presidenziali in programma il 4 maggio e, così, in Romania è scoppiata la rivolta. La commissione elettorale, infatti, ha respinto la candidatura del candidato filorusso di estrema destra senza specificare le ragioni della decisione. La bocciatura è arrivata dopo l’annullamento della sua vittoria al primo turno dello scorso 24 novembre: in quell’occasione, a ridosso del ballottaggio dell’8 dicembre, era stata la Corte costituzionale a esprimersi negativamente a causa di una serie di irregolarità nel finanziamento della sua campagna elettorale, con presunte ingerenze russe a suo favore. Finito sotto inchiesta a febbraio, Georgescu era stato interrogato dai giudici con le accuse – tra le altre – di attentato all’ordine costituzionale e di costituzione di una organizzazione di carattere fascista, razzista e xenofoba. Nonostante questo, però, aveva deciso di ripresentare la sua candidatura.

La respinta della candidatura di Georgescu è stata accolta dalle proteste di centinaia di sostenitori radunati davanti alla sede della commissione elettorale. È stato necessario l’intervento della polizia che ha disperso i manifestanti con l’utilizzo di gas lacrimogeni. Negli scontri, una persona è rimasta ferita.

Georgescu ha commentato la sua esclusione su X definendo il provvedimento «Un colpo diretto alla democrazia nel mondo». Nel post social, ha parlato di una «dittatura europea» specificando che «La Romania vive sotto la tirannia». Il candidato di estrema destra può presentare entro oggi ricorso alla Corte costituzionale.

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