In migliaia in tutta Italia hanno manifestato contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della Giustizia
“L’adesione allo sciopero indetto dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha superato l’80%” ha dichiarato Rocco Maruotti, segretario nazionale dall’ANM. Giovedì 27 febbraio migliaia di toghe sono scese in piazza per manifestare contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della giustizia, già approvato in prima lettura alla Camera lo scorso gennaio.
Se dovesse essere approvata, la riforma prevedrebbe l’istituzione di carriere distinte tra la magistratura requirente (i pubblici ministeri che conducono le indagini) e quella giudicante (i giudici che emettono le sentenze), alcune modifiche sul funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e l’istituzione di un’Alta Corte Disciplinare, a cui verrebbe attribuita, in via esclusiva, la giurisdizione disciplinare nei confronti della categoria.
Secondo l’ANM la riforma della giustizia – da sempre tema caro alla destra italiana – mette a “rischio autonomia e indipendenza della magistratura”. Proprio per questo motivo, i magistrati di tutta Italia – in 29 città – hanno indossato la toga con la coccarda tricolore, hanno preso in mano una copia della Costituzione e hanno manifestato davanti ai tribunali.