L’Europa sospende le sanzioni
alla Siria su energia e finanza

di Dalila Scagliusi

Il Consiglio UE ha deciso lunedì di sospendere alcune sanzioni imposte a Damasco. L’obiettivo è liberare risorse per ricostruire il Paese dopo 11 anni di guerra civile

Il Consiglio Europeo ha sospeso molte delle sanzioni che erano state imposte alla Siria durante il regime del dittatore Bashar al Assad, rovesciato l’8 dicembre 2024 dopo più di vent’anni al potere.

La decisione dei consiglieri UE si inserisce in un più ampio piano di ricostruzione e transizione democratica siriana; un segno che l’Unione Europea si fida dei nuovi capi di Damasco e della loro capacità di mantenere la sicurezza interna, nonostante la presenza di molti gruppi terroristici nel Paese.

La sospensione delle sanzioni era stata chiesta dallo stesso governo siriano per poter ricostruire il paese dopo oltre un decennio di guerra civile e più di 50 anni di dittatura della famiglia Assad.

Le sanzioni sospese riguardano i settori dell’energia (compresi petrolio, gas naturale ed elettricità) e della finanza. In particolare, il Consiglio ha deciso di rimuovere cinque entità finanziarie dall’elenco dei soggetti colpiti dal congelamento dei fondi (Industrial Bank, Popular Credit Bank, Saving Bank, Agricultural Cooperative Bank e Syrian Arab Airlines) e di consentire alla Banca Centrale della Siria di accedere alle risorse economiche bloccate. Inoltre, l’UE ha introdotto deroghe al divieto di transazioni tra le proprie banche e quelle siriane.

Il blocco monitorerà la situazione del Paese per garantire che l’allentamento delle sanzioni dia i risultati sperati. “Se tutto dovesse andare per il verso giusto, siamo anche pronti a interrompere le sanzioni” ha detto l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas.

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