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Nel terzo anniversario della guerra in Ucraina, approvate due risoluzioni alle Nazioni Unite. Sempre più netta la vicinanza tra Trump e Putin
Due risoluzioni e una nuova intesa mondiale Russia-Stati Uniti, con conseguente frattura tra la potenza americana e l’Europa: nel terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina il cambio negli equilibri mondiali è ancora più evidente.
Ieri sono state votate due risoluzioni al Palazzo di Vetro di New York (la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite): una proposta dall’Ucraina, l’altra dagli Stati Uniti. La condanna all’aggressione di Putin, insieme al diritto all’integrità territoriale e alla necessità di una pace giusta sono i pilastri al centro della risoluzione di Kiev, a cui però si sono opposti gli Stati Uniti.
Gli USA hanno proposto un testo alternativo, breve e vago: l’invasione russa diventa un neutro “conflitto”, si chiede una generica fine della guerra e, infine, si ricorda il mandato Onu di risoluzione dei contrasti con la diplomazia (in modo altrettanto generico). L’atteggiamento del presidente statunitense Donald Trump, d’altronde, è già chiaro: verso Zelensky non c’è grande simpatia. Il testo poi è stato emendato dai diplomatici europei, che hanno ribadito l’impegno a difendere la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, l’importanza di raggiungere una pace giusta nel rispetto dei principi della carta dell’ONU e fa riferimento all’invasione russa.
Tanto la risoluzione ucraina come quella statunitense sono state approvate, ma hanno registrato un consenso più debole rispetto alle precedenti. Nella votazione finale del loro stesso testo (emendato), gli Stati Uniti si sono astenuti. Tra i voti contrari, non sorprende quello di Israele.
Sempre in occasione del terzo anniversario dall’inizio del conflitto, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Layen, in visita a Kiev con altri vertici dei Paesi europei, ha garantito al leader ucraino Zelensky 3,5 miliardi di euro in supporto. Nel frattempo, il capo di Stato francese Emmanuel Macron è andato a Washington: ospite alla Casa Bianca per il G7, è stato ricevuto dal presidente americano Donald Trump.