(Foto: ANSA)
Tel Aviv non libererà i 620 prigionieri fino a quando Hamas non assicurerà il rilascio degli israeliani senza cerimonie sul palco
La tregua tra Israele e Hamas vacilla a poco meno di una settimana dalla fine della prima fase: domenica, infatti, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di voler sospendere la liberazione dei 620 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane (liberazione propedeutica per il corretto svolgimento del cessate il fuoco). A giustificare la decisione di Israele, il teatro dell’orrore allestito da Hamas durante la liberazione degli ostaggi israeliani, con alcuni di loro obbligati a salire sul palco per ringraziare i carcerieri e altri costretti ad assistere alla liberazione dei loro compagni, salvo poi essere riportati in un tunnel.
È il modus operandi di Hamas: già la scorsa settimana quattro bare con i corpi degli ostaggi morti erano state esposte sul palco allestito a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, prima della consegna alla Croce Rossa.
Israele ha motivato la scelta di interrompere il rilascio per “evidente violazione” degli accordi da parte dell’organizzazione jihadista e per via della ritualità durante la consegna che “umilia gli ostaggi” su un palco allestito appositamente.