Google paga 326 mln al fisco:
“È elusione, non evasione”

di Mariarosaria Coppola

Il contenzioso per frode fiscale da 900 milioni ipotizzato dai Pm di Milano non arriva al processo: il colosso di Mountain View ha siglato un accordo per poco più di un terzo della somma contestata

Google ha pagato una maxirata da 326 milioni di euro e ha trovato un accordo con il fisco italiano, non si può sostenere che abbia evaso le tasse nelle (non presentate) dichiarazioni dei redditi 2016-2022, però ad avviso del Fisco italiano ha abusato del diritto tributario per eludere il pagamento di quelle tasse tecnicamente non evase. La vicenda si è conclusa dopo che  la procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine in cui si supponeva il reato di omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi nel nostro Paese. A seguito di questa richiesta la procura di Milano ha stipulato un “accordo transattivo”  e Google ha versato un’unica maxirata  a titolo di imposte, sanzioni e interessi all’Agenzia delle Entrate italiana. La somma che Google ha riconosciuto all’Italia, deriverebbe dalle omesse presentazioni delle dichiarazioni annuali dei redditi prodotti in Italia, tra il 2015 e il 2019, delle dichiarazioni annuali di sostituto d’imposta, relativamente alle ritenute che Google Irlanda avrebbe dovuto applicare sulle royalties corrisposte alle società estere appartenenti al medesimo Gruppo, in ragione dell’utilizzo e sfruttamento, da parte della stabile organizzazione, di tutti i programmi, algoritmi, marchi e proprietà intellettuali costituenti, nel loro complesso, la tecnologia Google.

Quella definita oggi non è certo la prima controversia tra la procura di Milano e i colossi del web e dell’high tech su profili fiscali e tasse evase. La stessa web company californiana aveva già risarcito il Fisco italiano nel 2017 con 306 milioni, chiudendo così le pendenze tributarie e sanando situazioni dei 15 anni precedenti.

 

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