Il 13enne finì sul pavimento per il ribaltamento della carrozzina. Il dipendente della cooperativa che lo seguiva ha patteggiato la condanna (pena sospesa)
Un patteggiamento con la condanna a un anno e il beneficio della pena sospesa: è questo l’epilogo del processo sul decesso del ragazzo di 13 anni che morì l’11 febbraio dell’anno scorso, a Giurdignano in provincia di Lecce, dopo una caduta dalla sedia a rotelle.
Prima dell’accordo sulla pena, l’operatore 29enne di Maglie, dipendente della cooperativa che assisteva il ragazzo con problemi di disabilità, era stato indagato per omicidio colposo. Il 6 febbraio, il giorno dell’incidente, l’operatore non sarebbe riuscito a evitare il ribaltamento della sedia a rotelle provocando la caduta del tredicenne. In seguito il ragazzo, dopo aver battuto gli arti inferiori, avrebbe chiesto ai genitori di portarlo all’ospedale di Scorrano per farsi controllare, soprattutto dopo aver perso temporaneamente conoscenza. Dopo essere stato trasferito al Dea di Lecce e ricoverato nel reparto Rianimazione, il 13enne è morto l’11 febbraio.
L’operatore è stato difeso dall’avvocata Maria Greco mentre la sentenza di patteggiamento è stata emessa dalla gip del tribunale Alcide Maritati.