Il fatto risale al 2019, quando un medico ingaggiò due pregiudicati contro un architetto che non gli aveva reso la caparra per l’acquisto di una villa
Tentò di estorcere denaro a un architetto che non gli aveva restituito la caparra, avvalendosi dell’ausilio di due pregiudicati.
Il Tribunale di Bari ha condannato a cinque mesi di reclusione (pena sospesa) il chirurgo Giuseppe Garofalo, 65 anni, per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
La vicenda risale al 2019, quando Garofalo si servì di due pregiudicati per intimare ad un architetto la restituzione di una caparra relativa all’acquisto di una villa a Bari. Nel 2011, infatti, il professionista aveva stipulato con Garofalo e moglie un accordo di compravendita dell’immobile. La compravendita non si concluse, e le parti arrivarono ad una causa civile. Proprio alla fine di un’udienza, l’architetto venne avvicinato dai due pregiudicati (Maurizio Donato di Cosmo, condannato anch’egli a 5 mesi, e Davide Genchi, assolto) che lo avrebbero minacciato.
Per tutti e tre, la Procura aveva chiesto una pena a 5 anni e 4 mesi di reclusione.