L’operazione delle autorità libiche ha portato al ritrovamento di 28 cadaveri. Altri 76 migranti detenuti sono stati liberati
Ventotto corpidi persone migranti di origine subsahariana sono stati ritrovati in una fossa comune nel Sud-Est della Libia. La fossa è nel deserto a nord della città (e oasi) di Kufra; nelle vicinanze le autorità libiche hanno liberato altri 76 migranti “in situazione di detenzione forzata”. Lo comunica con un post su Facebook la Procura Generale libica, che parla di un’organizzazione “di immigrazione clandestina e traffico di esseri umani” per “trattenere clandestini, torturarli e sottoporli a pestaggi”.
La Procura Generale fa anche sapere che a seguito delle operazioni sono stati arrestati tre uomini, di cui due stranieri. Le foto allegate nel post mostrano uomini in condizioni disumane. Le condizioni migliori sono toccate alle persone che sono “semplicemente” ridotte a pelle e ossa.