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Karla Sofia Gascon si difende
ma Netflix la oscura per l’Oscar

di Antonio Solazzo

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L’attrice transgender, protagonista del musical «Emilia Perez», ha replicato all’esclusione dalle campagne promozionali del musical decisa dalla piattaforma televisiva: «Sono vittima di «cancel culture»

«Sono vittima di cancel culture»: Karla Sofia Gascon si difende dalle accuse. L’attrice transgender, interprete del musical «Emilia Perez» di Jaques Audiard, ha replicato alla decisione di Netflix di escluderla dalle campagne promozionali americane del film candidato all’Oscar. «Sono stata trasparente perché non ho nulla da nascondere: tempo fa mi sono sentita persa nella mia transizione, cercando approvazione negli sguardi altrui, ma oggi finalmente so chi sono. Cerco solo la libertà di esistere senza paura», ha dichiarato in un messaggio diretto a vari media internazionali. Karla Sofia Gascon ha parlato di ostracismo tramite l’applicazione della cancel culture per boicottarla. «Chiedo agli esperti di Hollywood, ai giornalisti che mi conoscono e che hanno seguito il mio percorso: come andare avanti?» ha concluso l’attrice, prima transgender candidata al premio Oscar.

Gascon è finita al centro delle polemiche per alcuni vecchi tweet di stampo razzista e islamofobo. Sarebbe dovuta arrivare a Los Angeles nei giorni scorsi per una serie di eventi promozionali al fianco di Audiard e delle co-star Zoe Saldana e Selena Gomez; Netflix, però, ha cancellato la sua partecipazione proprio nella settimana decisiva per l’assegnazione dell’Oscar.

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