Si tratta del direttore del reparto Gastroenterologia del Miulli di Acquaviva e di due suoi colleghi. La vittima, un paziente di 62 anni, secondo le accuse, è stato operato solo quando le sue condizioni erano irreparabilmente compromesse
Tre medici sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per aver sottovalutato la gravità di una malattia di un paziente, Paolo de Scisciolo, 62 anni, e per averlo operato quando ormai le sue condizioni erano state irreparabilmente compromesse. A rispondere della pesante accusa, il 2 febbraio dell’anno prossimo, saranno Francesco Decembrino, direttore del reparto Gastroenterologia ed Endoscopia dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti (BA) e i suoi due colleghi Nicola Castellaneta e Domenica Firenti che hanno seguito il paziente durante la degenza.
Secondo le indagini, coordinate dalla pm Silvia Curione, il paziente, deceduto il 23 aprile, era gravemente affetto da colite e, come evidenziato dalla colonscopia, doveva essere operato al più presto, quantomeno al partire dal 26 marzo. L’intervento, rivelatosi inutile, invece ha avuto luogo il 19 aprile. I fratelli della vittima sono assistiti dal legale Mario Malcangi.