Neonato morto in culla termica:
disposte le analisi del Dna

di Daniela Primiceri

(Foto Il Corriere del Mezzogiorno)

Saranno effettuate le analisi del Dna del piccolo Angelo (nome voluto dal sindaco di Bari, Vito Leccese), il neonato morto nella culla termica lo scorso 2 gennaio accanto alla chiesa di San Giovanni Battista a Bari.

I campioni prelevati sul corpo del bimbo possono essere utili sia a tracciarne un profilo genetico, sia ad identificare la madre con lo scopo di comprendere meglio lo svolgimento dell’evento.

Le indagini, gestite dal pm Angela Morea e dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, continuano a procedere su un doppio binario: da un lato l’abbandono di minore a carico di ignoti, dall’altro l’omicidio colposo, un’ipotesi per cui potrebbero essere indagati il parroco della chiesa Antonio Ruccia e il tecnico Vincenzo Nanocchio. Quest’ultimo avrebbe installato la culla nel 2014 e il 14 dicembre ha effettuato il cambio dell’alimentatore. Com’è noto però non si sono attivati la chiamata di emergenza al cellulare del parroco e il climatizzatore che avrebbe dovuto diffondere aria calda. Il bimbo, secondo l’autopsia, è morto di ipotermia.

 

 

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