Israele e Hamas firmano l’accordo: è tregua

di Dalila Scagliusi

(Foto: Adnkronos)

È ufficiale: c’è un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo ha confermato nella notte il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La tregua dovrebbe iniziare domenica 19 gennaio e prevede la liberazione di 33 ostaggi israeliani e circa 1000 detenuti palestinesi. Qatar, Stati Uniti ed Egitto hanno svolto un ruolo chiave durante i negoziati, in qualità di mediatori tra le parti contrapposte e saranno garanti per il corretto svolgimento dell’accordo.

Il cessate il fuoco si articolerà in tre fasi. Durante la prima, Hamas dovrebbe rilasciare 33 ostaggi tra cui donne, bambini, anziani e malati, sulla base di una lista umanitaria. Una settimana dopo, con l’inizio del ritiro delle forze israeliane, dovrebbe esserci il rilascio di altri quattro ostaggi, mentre Israele consentirà agli sfollati palestinesi il ritorno nel nord di Gaza.

Al sedicesimo giorno di tregua, è fissato l’inizio della seconda fase con le trattative per la definizione delle azioni future, compresa la liberazione di altre persone. Gli obiettivi sono essenzialmente due: liberare tutti gli ostaggi israeliani rimasti e convincere l’esercito israeliano al ritiro completo dalla Striscia di Gaza.

La terza fase prevedrebbe la definizione di un piano di ricostruzione e una struttura di governance per Gaza. C’è un “però”: l’accordo non includerebbe garanzie scritte sul fatto che il cessate il fuoco debba proseguire fino al raggiungimento di un accordo per la seconda fase.

Questo lascerebbe a Israele la possibilità di riprendere la campagna militare al termine della prima fase.

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