Nel caso dell’omicidio che ha sconvolto il quartiere di S. Spirito, il giudice per le indagini preliminari ha espresso scetticismo riguardo al movente fornito dal presunto assassino, Antonio Rizzi. Durante l’interrogatorio, Rizzi avrebbe dichiarato di aver agito per motivi che il Gip ha definito “non credibili”, sollevando ulteriori interrogativi sulle reali motivazioni dietro il delitto. Nel decreto di convalida dell’arresto, il Gip ha sottolineato che le giustificazioni addotte da Rizzi appaiono incongruenti con la dinamica dei fatti e con gli elementi raccolti finora. “Le motivazioni dichiarate non trovano riscontro oggettivo e non giustificano la brutalità dell’azione”, si legge nell’ordinanza. Gli inquirenti stanno vagliando altre piste, incluso un possibile coinvolgimento in vicende personali o economiche che potrebbero aver fatto da detonatore. Tra le ipotesi figura anche una premeditazione, dato che Rizzi avrebbe portato con sé l’arma del delitto, un coltello da cucina, con l’intento di usarlo.
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