Caso Ramy: si accelera
sul Ddl Sicurezza

di Francesco Maria Gro
Da Milano a Roma, fino in Parlamento: il caso Ramy infiamma l’Italia. La morte del 19enne egiziano nel Milanese, dopo essere stato inseguito dai carabinieri, ha portato ad organizzare una manifestazione nella Capitale sabato 11 gennaio, alla luce di nuove prove contro gli agenti, registrando uno scontro con le forze dell’ordine. La protesta ha portato in piazza oltre 250 manifestanti dei collettivi autonomi e gruppi studenteschi. Violenze anche a Torino, venerdì, e Bologna, sempre sabato, in cui ci sono stati scontri tra gli agenti di polizia e i manifestanti.
Sul fronte politico il centrodestra si indigna e si compatta per accelerare l’esame in Aula del ddl Sicurezza, ora all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Il primo a muovere il meccanismo è stato il senatore FI, Maurizio Gasparri, che dopo gli eventi di Roma, e gli otto carabinieri feriti, ha subito chiesto un’approvazione immediata del decreto. Critiche e probabile ostruzionismo da M5S e PD, mentre il padre della vittima chiede di non strumentalizzarne l’immagine per scopi politici.

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