Putin al discorso di fine anno:
“Non serve tregua, ma pace”

di Andrea Ungaro

(Foto SkyTg24)

Economia, Ucraina e sfida agli Usa sul missile Oreshnik.
E sull’Italia: “C’è simpatia reciproca”

Il Presidente russo Vladimir Putin ha preso parte alla rituale conferenza stampa di fine anno in cui ha risposto alle domande di giornalisti e cittadini. Dei 2,2 milioni di quesiti arrivati all’organizzazione da parte dei residenti in tutto il Paese, ne sono state ammesse soltanto 30.

Durante l’evento, trasmesso in diretta televisiva e radiofonica e durato circa quattro ore, il leader del Cremlino ha risposto a 76 domande totali, di cui 14 sul tema della guerra. “Guardando ciò che succede ora, sarei intervenuto in Ucraina molto prima del 2022” ha tenuto a sottolineare Putin, aggiungendo che la Russia sarà pronta ai negoziati con Zelensky se questi sarà rieletto. E ha aggiunto che “non serve una tregua, ma una pace duratura”.

Lo “zar” ha risposto anche sull’economia interna: “È stabile, nonostante minacce esterne. Cina, Usa e India davanti a noi”.

Sull’America: “Non c’è modo di abbattere il missile Oreshnik”. E sull’Italia: “C’è simpatia reciproca. Berlusconi era operoso e tenace: contribuì allo sviluppo dei rapporti con la Federazione russa, come Kohl e Chirac. Gli unici con cui berrei un té”.

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