Due uomini camminano su una strada innevata, si avvicinano all’ingresso di un palazzo, dove c’è un monopattino, appoggiato vicino al portone che al loro passaggio esplode: è questa la sequenza dell’attentato che, ieri mattina, ha ucciso Igor Kirillov, capo dell’unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe, assieme al suo assistente, Ilia Polikarpov.
È successo a Mosca, nel quartiere residenziale Ryazasky Prospekt, a pochi chilometri dal Cremlino. La linea del fronte è a circa 1000 chilometri di distanza, più di 15 ore di macchina.
L’esplosione è stata ripresa dalla videocamera di una macchina a noleggio parcheggiata di fronte al palazzo. L’ipotesi è che, a riprendere l’attentato, siano stati i servizi segreti ucraini (Sbu), gli stessi che avrebbero organizzato l’esplosione. Il video, infatti, è stato diffuso sul web da un funzionario dello Sbu, che lo ha condiviso con diversi giornali internazionali.
Secondo le prime ricostruzioni, sul monopattino sarebbe stato posizionato più di un chilogrammo di esplosivo. Da qui, la forte detonazione che ha distrutto le finestre del palazzo, fino al terzo piano, e quelle dell’edificio dall’altro lato della strada.
L’esplosione è stata rivendicata da Kiev. Già due giorni fa lo Sbu aveva accusato Kirillov di aver utilizzato armi chimiche contro i soldati ucraini e lo aveva condannato in absentia.
Secondo Kiev, i russi avrebbero utilizzato più e più volte agenti chimici e urticanti contro i soldati ucraini: almeno 4800 in quasi tre anni di guerra. Per danni e lesioni, sarebbero stati ricoverati almeno 2000 soldati. In alcuni casi, specie durante le battaglie in Donbass, l’utilizzo di armi chimiche sarebbe stato letale.
La reazione del Cremlino è arrivata, secca e puntuale: immediata vendetta. Lo ha dichiarato Dimitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa: “Gli assassini saranno puniti senza pietà”.
Nel frattempo, gli investigatori russi stanno seguendo varie teorie per capire come siano andate le cose. Probabilmente il monopattino è stato posizionato di fronte all’edificio residenziale intorno alle 4 del mattino di martedì e il dispositivo potrebbe essere stato attivato a distanza, tramite un cellulare. È plausibile ritenere che un’operazione di questo tipo sia stata organizzata anche grazie al coinvolgimento di collaboratori russi locali.