Meloni chiude Atreju e rilancia:
sfida alla sinistra sulle riforme

di Andrea Ungaro
(Foto Ansa)

Difende i centri in Albania. Poi attacca Prodi, Schlein e Landini. E sul premierato: “Si farà. Sarà un 2025 di riforme”

Giorgia Meloni ha chiuso ad Atreju la kermesse di FdI, lanciando il guanto di sfida per il 2025.
“Sarà un anno di riforme” ha detto la Presidente del Consiglio, elencando i risultati raggiunti dal suo insediamento ad oggi. “In questi due anni – ha proseguito – abbiamo creato quasi 1 milione di posti di lavoro in più. Berlusconi, che dell’occupazione ne fece una bandiera, sarebbe fiero”. Poi la risposta indiretta a Elly Schlein, che aveva accusato la destra di non credere alla sanità pubblica: “Con questo Governo c’è lo stanziamento per la sanità più alto di sempre. Il calcolo si fa perfino con la calcolatrice, anche se l’ultima volta non è andata bene” ha scherzato Meloni.
Non sono mancati gli attacchi agli altri esponenti della sinistra italiana, uno su tutti Romano Prodi: “Da persone come lui abbiamo imparato che obbedire non porta bene né alla nazione né all’Europa. Vedi la svendita Iri o come l’Italia entrò nell’euro”. L’ex leader dell’Ulivo aveva sostenuto che l’establishment gradisse Meloni “perché obbedisce”.
E sulla Cgil: “Landini alza i toni perché i suoi argomenti sono deboli. Rivolta sociale? Se l’avessimo detto noi sarebbero arrivati i caschi blu”.

 

 

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