Leccese morto in Messico
confermate le 6 condanne

di Andrea Ungaro

L’uomo, Simone Renda, bancario, fu arrestato nel 2007 per disturbo alla quiete pubblica e recluso in cella di isolamento. Dopo due giorni fu ritrovato senza vita

 

(Foto Ansa)

La Corte d’Appello di Lecce ha confermato le 6 condanne emesse nel 2017 nei confronti degli imputati per la morte di Simone Renda, il bancario leccese morto in carcere in Messico.

L’uomo, 34 anni, era stato arrestato per disturbo alla quiete pubblica e condotto nel penitenziario di Playa del Carmen l’1 marzo 2007.
Due giorni dopo è morto in una cella di isolamento, senza assistenza sanitaria.

La Corte d’assise ha confermato le 6 condanne per 138 anni complessivi nei confronti dei 6 imputati, tutti contumaci: il direttore e vicedirettore del penitenziario, due guardie carcerarie, il responsabile dell’ufficio ricezione e il giudice qualificatore.

“Giustizia è fatta” ha commentato l’avvocato Paola Balducci difensore della famiglia di Renda, che in un comunicato ha descritto Simone come “un ragazzo italiano, abbandonato senza cure, senza interprete, senza difensore”.

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