Con 151 voti favorevoli il decreto fisco è diventato legge. Dopo le tante modifiche subite nel passaggio al Senato – una tra tutte, la Lega ha dovuto rinunciare al taglio del canone Rai – il decreto legislativo è stato approvato alla Camera.
Con il testo, il Governo aumenta di 4,6 milioni la somma del 2xmille per il finanziamento dei partiti ed estende la platea per il bonus Natale (non è più un requisito avere un coniuge a carico). Vantaggi per le partite IVA: è stata rinviata al 12 dicembre la scadenza per l’adesione al concordato preventivo biennale (un accordo col fisco che consente ai lavoratori autonomi di pagare per due anni tasse vantaggiose). Più flessibile anche il pagamento dell’acconto delle imposte: estesi i termini fino al 16 gennaio, con la possibilità di suddividere l’importo in 5 rate, tra gennaio e marzo. Della misura possono beneficiare le partite IVA con ricavi fino a 170mila euro.
Stanziati anche ulteriori fondi alle forze armate – 20 milioni per gli straordinari – e alle Autostrade dello Stato. Anche il granchio blu trova il suo spazio nella legge, con la previsione di indennizzi per 3,7 milioni alle imprese di Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia-Giulia danneggiate dal crostaceo.
Dal M5S, Gianmauro Dell’Olio, vicepresidente della commissione Bilancio della Camera, commenta: «Un fallimento totale, che ruota intorno a un osceno condono». In risposta, la maggioranza definisce «surreali» le critiche dall’opposizione, e parla di nuovo record di recupero dall’evasione.