La sentenza è arrivata: Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
La Corte d’assise di Venezia ha escluso le aggravanti della crudeltà, dello stalking e delle minacce, reato previsto dall’articolo 612 bis del codice penale, riconoscendo invece quella della premeditazione.
Come nelle precedenti udienze, l’imputato è rimasto a testa bassa e ha ascoltato impassibile la lettura della sentenza da parte del presidente della Corte d’assise, Stefano Manduzio.
“È stata fatta giustizia, ma abbiamo perso tutti come società”, ha commentato Gino Cecchettin, padre della vittima. “Nessuno mi ridarà indietro Giulia”, ha aggiunto.
Prima dell’inizio dell’udienza, il legale difensore di Turetta, l’avvocato Giovanni Caruso, è andato a stringere la mano sia al padre che alla nonna di Giulia, Carla Gatto.