Una società che gestiva un servizio a pagamento di pubblicazione di annunci su un portale web ha subito il sequestro preventivo di beni per 32 milioni di euro per aver evaso l’Iva (Imposta di Valore aggiunto). La misura amministrativa della Guardia di Finanza, che ha colpito anche 22 persone, soci e amministratori della società, è stata disposta dal gip presso il Tribunale di Torino. Le indagini sono iniziate a Bari tra il 2018 e il 2019, quando una delle figure coinvolte sfruttava diverse carte ricaricabili per raccogliere pagamenti per annunci pubblicitari da destinare al sito. Ulteriori controlli hanno fatto emergere che la società che lo gestiva aveva la sede legale a Madeira, in Portogallo, ma era amministrata in Italia da un commercialista di Mondovì, in provincia di Cuneo. Questo stratagemma ha permesso agli amministratori del sito web di eludere il fisco italiano per diversi milioni di euro, reato per il quale i 22 imputati dovranno rispondere.
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