“Le parole utilizzate [da Donzelli] nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti diretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41-bis nei confronti del Cospito […]. Pertanto [le parole del deputato FdI] non hanno leso l’onorabilità dei dem che erano andati nel carcere di Sassari a visitare l’anarchico Alfredo Cospito”: sono queste le parole contenute nel dispositivo del Giurì d’onore che ha scagionato il deputato Giovanni Donzelli dalle accuse di aver leso l’onorabilità di alcuni deputati del Pd (Serracchiani, Lai e Orlando).
Nella seduta della Camera del 31 gennaio scorso, il deputato FdI aveva attaccato i colleghi dell’opposizione per aver fatto visita ad Alfredo Cospito, elemento anarchico detenuto al regime di carcere duro (41 bis) e per averlo presumibilmente incoraggiato nel continuare lo sciopero della fame. Donzelli, è poi comparso davanti al Giurì il 22 febbraio, spiegando che il suo intervento è nato dall’esigenza di non svalutare l’applicazione del 41 bis e infine ha negato di aver voluto accusare i deputati Pd di incoraggiare “una modifica della disciplina prevista dal 41 bis per tutti i condannati per mafia e terrorismo”