No ai figli coppie omosessuali
c’è l’altolà del prefetto di Milano

di Silvio Detoma

Niente da fare per le famiglie arcobaleno milanesi. Il prefetto di Milano ha chiesto infatti al Comune, a guida Beppe Sala (Pd), di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie gay e lesbiche. Dal prefetto è arrivata anche la minaccia rivolta direttamente al sindaco nel caso in cui si continuino a formulare i nuovi atti per le coppie. Il Comune di Milano, da luglio scorso, aveva ricominciato a rilasciare certificati anagrafici ai bambini con genitori dello stesso sesso, fino a che non è arrivata la sentenza della cassazione sulla maternità surrogata a dicembre 2022, nella quale si diceva che i bambini nati all’estero con la maternità surrogata dovessero essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione solo nei casi in cui fosse il giudice ad approvarlo. Ora è arrivato lo stop del prefetto su impulso del ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, nel quale si ricorda il rispetto della sentenza dei giudici della Corte.

La circolare del prefetto di Milano, Renato Saccone, però aggiunge qualcosa a quello già detto dalla Cassazione. Sollecita a interrompere i riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia, riservandosi di dare indicazioni per quelli nati all’estero sempre da due mamme. Dalla prefettura è arrivato poi il chiarimento. Solo il genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia.

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