L’ex numero uno della Protezione civile della Puglia
accusato di corruzione insieme a due imprenditori
Sei anni di reclusione: è la condanna chiesta dalla procura di Bari per Mario Lerario, l’ex dirigente della Protezione civile pugliese arrestato nel 2021 per corruzione. Ad avanzarla il procuratore Roberto Rossi e dall’aggiunto Alessio Coccioli, durante l’udienza preliminare, nel corso del processo con rito abbreviato, davanti al gup Alfredo Ferraro. Secondo l’accusa, Lerario avrebbe intascato due tangenti – una da 20mila e l’altra da 10mila euro – per l’affidamento di appalti regionali finalizzati alla realizzazione di strutture sanitarie, anche durante la pandemia.
Le richieste di pena hanno riguardato anche i due imprenditori coinvolti. Quattro anni per il foggiano Luca Ciro Giovanni Leccese (anche lui a giudizio con rito alternativo), accusato di corruzione in concorso con l’ex dirigente per la tangente da 10mila euro; quella che fu ripresa dagli inquirenti e che costò l’arresto in flagranza a Lerario. L’altro imprenditore Donato Mottola, barese, è invece processo con rito ordinario; è accusato di aver dato a Lerario l’altra mazzetta da 20mila euro, il giorno prima dell’arresto.
Fonte foto: Repubblica – Bari