Caso Cospito, monta la protesta
Occupata facoltà alla Sapienza

di Cesare Zampa

Meloni non tratta con l’anarchico. Studenti solidali con l’uomo in sciopero della fame: «Parla coi mafiosi? In convento, parlerebbe coi frati»

Mentre il Governo continua dire “no” alla revoca del 41-bis per Alfredo Cospito, nel Paese monta la protesta, non solo degli anarchici, per manifestare solidarietà al detenuto 55enne che da oltre cento giorni continua lo sciopero della fame. A causa delle precarie condizioni di salute, ne è stato disposto il trasferimento dal carcere di Sassari a quello di Opera, in Lombardia. Ma questo non è bastato a placare l’indignazione di quella fetta di opinione pubblica, che giudica disumano il trattamento detentivo riservato all’insurrezionalista condannato all’ergastolo senza condizionale. Oggi, a Roma, gli studenti di Lettere e filosofia della Sapienza hanno occupato la facoltà al termine dell’assemblea in solidarietà a Cospito, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. E sulla facciata esterna dell’edificio è comparso uno striscione, con su scritto: “Lettere occupata. Al fianco di Alfredo, contro il 41bis”.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tira dritto e non intende scendere a compromessi con il terrorista, che nel 2006 portò a termine due attentanti contro una caserma dei cadetti dei Carabinieri, nel Torinese, che solo per fortuna non causò vittime. «Se stabilissi il principio che chiunque sta al 41 bis fa lo sciopero della fame e io lo tolgo dal 41 bis, domani quanti mafiosi farebbero lo sciopero della fame?», si chiede il capo dell’esecutivo nazionale. «E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?», si domanda ancora la Meloni. Poi, ricorda che «Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato». «Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente», ha aggiunto, riferendosi alla sparatoria contro Roberto Adinolfi, dirigente dell’azienda nucleare italiana Ansaldo Nucleare.

Intanto, dalla facoltà di Lettere dell’università romana, gli studenti in protesta fanno sapere che, se Cospito morirà, la «lotta» continuerà in maniera più determinata. Lo ha annunciato un componente dell’”Assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito”, durante un incontro pubblico con i diversi collettivi studenteschi, i movimenti Cambiare Rotta, Osa e anarchici.
«L’udienza in Cassazione è stata anticipata al 24 febbraio, ma Cospito potrebbe morire prima», hanno detto. Poi, sui contatti che l’anarchico avrebbe avuto con i mafiosi, detenuti come lui al 41-bis, i manifestanti hanno risposto: «Essendo rinchiuso al 41 bis è chiaro che parli con i mafiosi, se fosse in un convento parlerebbe con i frati. Lui ha rotto le dinamiche del 41 bis e continua a parlare con i detenuti delle altre celle nonostante non possa farlo, è la sua forma di protesta».

Fonte foto: IlFattoQuotidiano.it

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