Opposizioni in rivolta dopo l’intervento del senatore FdI a Rai Radio1. Lui risponde: «Ho citato la Bibbia»
Un’ondata di indignazione trasversale, tra le file di opposizione, in risposta alle dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan, sui matrimoni gay. Parlando a Rai Radio1, l’esponente di Palazzo Madama ha spiegato che tra i motivi che lo hanno portato all’abbandono di Forza Italia c’era anche la posizione favorevole del governo Draghi sulla legge Zan. Un provvedimento a cui Malan si è sempre opposto, sin dalla presentazione del disegno di legge avanzato dal senatore dem Alessandro Zan, da cui prende il nome. Una convinzione che il deputato di FdI ha attribuito alla sua fede e alla Bibbia. Pur ribandendo che nel testo sacro non vi è alcun riferimento ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, «a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa – ha detto – c’è scritto che l’omosessualità è un abominio, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento».
Immediate le reazioni dall’opposizione. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha definito le esternazioni di Malan «indegne e sintomo di una profonda ignoranza». «Se le nostre regole derivassero dal Vecchio Testamento – ha aggiunto – non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico».
Dal Pd, Barbara Malpezzi ha chiesto al partito di Giorgia Meloni di dissociarsi. «In uno Stato laico il legislatore deve essere laico – ha poi detto la presidente dei senatori dem – si può essere contrari alle unioni civili ma definire l’omosessualità un abominio perché lo dice la Bibbia è davvero grave, soprattutto se pronunciate da chi siede tra i banchi di una assemblea legislativa».
Anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto al partito di maggioranza relativa la presa di distanze dalle dichiarazioni di Malan. «Come fa il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, a non rendersi conto che accostare l’omosessualità alla parola abominio, qualsiasi sia la motivazione, è davvero sconcertante?», si è chiesta la capogruppo dei senatori pentastellati Barbara Floridia.
Dalle file di +Europa è intervenuto il segretario Benedetto Della Vedova, che ha reputato le parole di Malan la manifestazione di una destra «reazionaria e illiberale». «Cita la Bibbia stigmatizzando l’omosessualità come abominio – ha dichiarato il deputato – e conferma la cultura oscurantista e contro la libertà individuale di questa destra».
Dopo tutte le critiche sollevate durante il dibattito a Palazzo Madama, lo stesso Malan è intervenuto nel tentativo di smorzare la polemica. «Al conduttore della trasmissione che mi chiedeva come mai fossi contrario al ddl Zan, visto che la chiesa valdese di cui sono membro è favorevole, ho risposto che la chiesa valdese è fondata sulla Bibbia, che è molto severa sull’omosessualità. E ho citato come esempio Levitico 18:22 – si è giustificato il capogruppo di FdI – la prossima volta, per evitare problemi di comprensione a chi mi ha attaccato, mi limiterò a citare il numero del versetto». E, infine, è arrivata la rivendicazione, con tanto di stoccata agli avversari politici: «Mi sono sempre battuto per la libertà religiosa, e per la libertà sessuale delle persone. Libertà che vanno garantite in Italia e promosse nel mondo. Spesso la sinistra se ne è dimenticata».
Fonte foto: Fanpage