Il reddito di cittadinanza cambierà forma. Dal prossimo anno, infatti, non usufruiranno più della misura 800mila percettori che hanno le caratteristiche per lavorare, in altre parole 404mila famiglie come indicano i dati Inps.
Non potranno più essere richieste le domande per il sussidio già dai prossimi mesi. Gli occupabili saranno coperti solo per i primi otto mesi del 2023, a patto di un corso di formazione o riqualificazione professionale della durata di sei mesi. Inoltre, la prima offerta di lavoro non potrà essere rifiutata. Dal Governo promettono più controlli sui percettori e sulle proposte di impiego. Il risparmio previsto soltanto per il 2023 si aggirerà intorno ai 734 milioni di euro.
La scelta del governo Meloni ha scosso l’opposizione. Il Partito Democratico scenderà in piazza il 17 dicembre, mentre i Cinque Stelle non hanno ancora deciso la data, anche se hanno promesso battaglia. L’ex presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, sul Corriere della Sera ha parlato di un “grave errore” l’abolizione del reddito di cittadinanza. “L’esecutivo dovrebbe piuttosto impegnarsi a creare lavoro – ha detto Fico – e a creare opportunità alle persone che prendono il reddito, non a punirle”.