La guerra in Ucraina continua ancora dopo l’attacco di terra nel Donbass e nel Kherson, anche se da giorni sembra stia rallentando. Il capoluogo della regione di Donetsk è stato preso di mira dal fuoco ucraino e nella città è stato centrato anche il municipio del sindaco filorusso. Nel corso dei combattimenti sarebbe morto un foreign fighter italiano di 28 anni, schierato con i russi.
Intanto si sta allargando la sfida a colpi di artiglieria, missili, droni e raid aerei. Nelle ultime ore l’attenzione si è concentrata tutta su Belgorod, la città russa di 400mila abitanti a un’ottantina di chilometri a nord di Kharkiv, a breve distanza dal confine ucraino. Il governatore russo locale, Vycheslav Gladkov, ha accusato i nemici di aver colpito la zona con almeno sedici missili, provocando quattro feriti, anche se gli ucraini non hanno confermato. Belgorod resta centrale per il sistema militare russo nel settore meridionale, in cui si trovano caserme, depositi e riserve enormi di carburante. Nella regione si stanno addestrando e armando la maggior parte delle circa 220mila reclute pronte per la trincea.
I portavoce militari ucraini hanno denunciato un attacco su una trentina di località con i droni iraniani, oltre a missili intelligenti suicidi in grado di colpire a oltre 2500 chilometri di distanza. Secondo un’inchiesta del Washington Post sarebbero in arrivo anche dei missili dall’Iran, con una gittata di 300 e 700 chilometri.