Al via la XIX° legislatura con Ignazio La Russa eletto nuovo presidente del Senato e il leghista Lorenzo Fontana nuovo presidente della Camera dei deputati.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ha ottenuto la prima vittoria occupando la seconda carica dello Stato, il Senato. È stata provvidenziale una manciata di voti delle opposizioni, visto che non ha ricevuto nulla da parte di Forza Italia, tranne il voto dell’uscente presidente Elisabetta Alberti Casellati e del presidente Silvio Berlusconi. Un cavaliere teso e frustrato per il rifiuto di Giorgia Meloni di assegnare un ministero alla sua fedele senatrice Licia Ronzulli.
Ciò però che resterà nei libri di storia è la stretta di mano tra la senatrice Liliana Segre, vittima della Shoah e sopravvissuta ai lager nazisti e il neo presidente Ignazio La Russa da sempre esponente di spicco della destra italiana.
Nel suo discorso la Segre ha affermato: “di provare una vertigine nel presiedere il Senato, tempio di democrazia, proprio adesso – ha aggiunto – che ricorrono i cento anni della marcia su Roma che dette inizio alla dittatura fascista”.
Con l’emozione del momento La Russa l’ha omaggiata con un fascio di rose bianche e ha dichiarato nel suo discorso che si impegnerà ad essere il presidente di tutti. Diretto, felice, a tratti ecumenico. Alle spalle una lunga esperienza politica iniziata nel MSI, il movimento sociale italiano all’ombra del carismatico Giorgio Almirante e il mentore Pinuccio Tatarella. Ha ricordato le vittime del terrorismo come il commissario Calabresi. Ha nominato il giudice Falcone e Borsellino. Ha promesso di celenrareal meglio le tre date citate dalla Segre: il 2° giugno, il 1° maggio e il 25° aprile, significative per la democrazia e simbolo di libertà. In conclusione ha proposto di rendere festa nazionale anche la nascita del Regno d’Italia.