L’Asl di Brindisi erogherà quasi mezzo milione di euro agli infermieri con la 104 per “prestazioni aggiuntive durante il periodo della pandemia”. La somma di denaro da destinare agli infermieri non era stata retribuita per volere dell’ex manager dell’Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone.
L’ex manager ha ritenuto che i soldi non potessero essere dati al personale che li rivendicava, perché appartenenti a categorie che per legge non possono eseguire prestazioni aggiuntive. Ma a cambiare la decisione, è bastato un accordo tra l’attuale direzione dell’Asl e due sindacati. I 127 infermieri potranno intascare retribuzioni per un valore complessivo di 445.859,76 euro.
Tuttavia l’ex manager Pasqualone ha dichiarato di essere pronto a ricorrere alla Corte dei Conti. Mentre, il Direttore del dipartimento regionale Salute, Vito Montanaro è stato perentorio: “Se sono stati dati soldi a categorie non ammesse alle prestazioni aggiuntive, scatteranno sanzioni. E se i pagamenti sono stati già formalizzati, dovranno essere revocati”.