Il monito della Meloni alla UE: prima l’interesse nazionale

di Rosanna Luise

“C’è un tema aperto nei nostri ordinamenti, quello nazionale ed europeo che si debbono amalgamare”, così ha esordito Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia prima del silenzio stampa delle elezioni del prossimo 25 settembre.

Nell’ultima domenica di campagna elettorale, la candidata di destra, ha richiamato la coscienza collettiva per ribadire i cardini della Costituzione italiana e porre degli interrogativi ai cittadini: “In una Repubblica parlamentare, la sovranità appartiene al popolo”, oppure continuando il suo intervento, “abbiamo stabilito che noi cediamo sovranità parlamentare a governi che decidono al posto del Parlamento?”.

Questi ultimi sono alcuni dei temi al centro dell’arringa politica, che hanno esteso poi il focus dell’intervento fino alle politiche europee, su cui la Meloni ha le idee chiare.

Meloni a Bari in Piazza San Ferdinando (foto di Carmen Palma e Cesare Zampa)

Per la leader di Fratelli d’Italia, è necessario capire e ridiscutere gli equilibri decisionali in UE con l’obiettivo di: “Organizzare meglio la difesa dell’interesse nazionale di fronte all’Europa, ma senza dover dire che usciamo dall’Ue, senza porci come nemici”.

Ha poi sottolineato il “rapporto di simpatia” con Viktor Orban, appena sanzionato dall’europarlamento.

“Non sono d’accordo con l’Europa a proposito dell’Ungheria”, ha affermato,  ma allo stesso tempo, ha anche  respinto in maniera categorica, i rischi di appiattimento verso quelle posizioni. “Noi non dobbiamo spingere Paesi europei verso la Russia, ma portarli verso di noi. Io sono d’accordo con un’Europa seria. Orban farà le sue scelte, ma io non faccio quello che dice Orban. Io faccio solo l’interesse nazionale italiano”.

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