Si è spenta a 98 anni la fotografa Lisetta Carmi, nella sua casa a Cisternino. Nata a Genova, di origini ebraiche viveva da tantissimi anni in Puglia dove aveva fondato nel 1979 il centro culturale e spirituale ‘Ashram Bhole Baba’, in cui cercava di praticare gli insegnamenti del maestro indiano Babaji che aveva incontrato qualche anno prima.
Sarebbe dovuta diventare una musicista, ma scelse la luce. Il racconto per immagini come atto di ribellione e libertà.
“Tutta la vita ho lavorato per capire”, raccontava di sé, già anziana l’artista. Ribelle, anticonformista aveva iniziato la sua carriera come pianista concertista dopo la seconda guerra mondiale a dispetto delle leggi razziali che aveva subito a 14 anni rifugiata in esilio in Svizzera. Fu per una scelta di libertà che decise di chiudere la carriera musicale e dedicarsi alla fotografia e reportages civili. Tanti i suoi lavori di denuncia sociale tra i più noti Italsider del 1962, Genova Porto del 1964 e Travestiti del 1972. Ha lavorato per il teatro e firmato tanti ritratti di artisti e personalità della cultura da Charles Aznavour a Edoardo Sanguineti da Leonardo Sciascia a Carmelo Bene, Claudio Abbado, Ezra Pound.
“Addio a Lisetta Carmi, grande fotografa e artista tra le più importanti del Novecento – ha ricordato il ministro della cultura Dario Franceschini – la sua vita incredibile e il suo sguardo anticonformista hanno raccontato con grande sensibilità gli invisibili e il volto dell’ingiustizia sociale. Ci restano preziosi i suoi scatti e i suoi reportage che hanno segnato il mondo dell’arte e della fotografia a livello internazionale”.